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Nei testi riportati in questo libro si spazia nei territori dell'anima più disparati. Indagavo infatti allora nei culti dell'antichità, in quelli orientali, nelle varie declinazioni dell'esoterismo, nella mistica cristiana, e la mia scrittura ne era evidentemente influenzata, tanto che nel 1982, in quindici giorni, scrissi un romanzo in cui venivano in luce sia i miei interessi e le mie sintesi ermetiche, sia anche il mio costante interesse per l'evento della morte, questa porta terribile ma fascinosa, accessibile ed anzi obbligata, verso l'ineludibile, di cui tanti - non io però - desiderano dimenticarsi. Il tessuto di simboli, l'incantamento, la speranza teurgica, il tentativo di delineare un paesaggio interiore in cui muoversi in modo non ordinario, tutto ciò, come nel romanzo, anche qui si ritrova. Che poi in tutto questo seguito di vicende interiori, attraverso sentieri talvolta di dubbio valore, abbia resistito la mia passione per l'avventura spirituale, lo considero un dono di cui essere grato a Dio.
