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L'assistenza ricevuta dalle donne sorde durante la gravidanza da parte degli operatori sanitari non è in linea con i diritti garantiti dalla normativa vigente e, a meno che non sia presente un accompagnatore che aiuti a mediare, il dialogo avviene attraverso forme di comunicazione rudimentali. L'assistenza fornita durante la gravidanza, il parto e il periodo post-partum dovrebbe essere raddoppiata e in grado di aiutare le donne sorde a superare gli ostacoli imposti dalla limitazione dell'udito, della parola e della stessa gravidanza, favorendo l'equità delle cure e la conquista di uno spazio per l'esercizio della cittadinanza tra le donne audiolese. Le relazioni qui contenute hanno lo scopo di favorire l'effettivo esercizio della cittadinanza tra le persone audiolese.
About the author
Amanda de Andrade Costa è infermiera e ha conseguito un Master in Scienze della Salute presso l'Università Statale di Montes Claros. Attualmente lavora nella sorveglianza epidemiologica nello Stato di Minas Gerais. Sostenitrice dell'umanizzazione dell'assistenza prenatale, del parto e del puerperio, ha visto la necessità di migliorare l'assistenza fornita alle donne sorde durante il periodo perinatale.
