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Certamente uno degli aspetti che più risalta nelle pagine del Nuovo Testamento è l'unità della Chiesa. La preghiera finale di Gesù, pochi istanti prima di bere il calice doloroso del sacrificio espiatorio. L'unità auspicata da Gesù è stata espressa in modo metaforico dall'apostolo Paolo, ricorrendo a immagini corporee e strutturali (1 Cor 3,9). Il libro degli Atti degli Apostoli persegue lo stesso obiettivo, ossia presentare un quadro armonico e inarrestabile del cristianesimo, frutto dell'incarico di Gesù, dell'intervento pneumatologico e dell'opera dei suoi apostoli. Quest'ultimo aspetto egli lo presenta come un corpo armonioso e legittimato attraverso l'opera di Pietro, Giovanni e Giacomo nella grande chiesa di Gerusalemme, e con Barnaba, Paolo e Apollo nella grande chiesa dei Gentili. Tuttavia, tale unità non tralascia le diverse, ma non contraddittorie, applicazioni del contenuto della "buona novella" ai popoli in cui i primi cristiani sono arrivati. Questa pluralità è l'essenza tematica della presente ricerca, per rispondere in modo adeguato all'opera di contestualizzazione del messaggio divino.
About the author
Josué M. De la Cruz ist Peruaner. Er hat einen Abschluss in Bibelwissenschaften von der Universidad Bíblica Latinoamericana (Costa Rica) und einen Bachelor-Abschluss in Biblischer Theologie vom Seminario Bíblico Andino (Lia-Peru). Zurzeit studiert er am Reformierten Seminar der Amerikas, um seinen Master-Abschluss zu machen.