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Se osserviamo il bilancio dello sviluppo dell'umanità dal Neolitico ad oggi, possiamo verificare che, con tutti gli alti e bassi, queste condizioni sono state raggiunte, al punto tale che la società non solo è apparsa sulla faccia della terra, ma ha continuato ad esistere fino ad oggi, allora vale la pena chiedersi: come il sociale ha costruito e mantenuto questa rete di contributi? La scienza sociale, fin dalla sua nascita, si è chiesta: Da dove veniamo? Ma quando vediamo i profondi alti e bassi che questo processo ha avuto, dove quasi la maggioranza delle società emergenti è scomparsa e la doppia contingenza dell'interazione sociale non è stata superata, credo che sia giunto il momento di chiedersi: Perché continuiamo qui? e ripensare una strategia per rispondere a questa domanda che rimane irrisolta. Per farlo, dobbiamo cominciare a muovere i primi passi per riconsiderare il ruolo del soggetto osservatore, che in questo caso è lo scienziato sociale che utilizza le risorse della scienza classica per osservare la materialità misurabile e prevedibile dei gruppi umani che, in termini generali, chiamiamo società.
About the author
Sociologo, dottore in Scienze sociali all'Università di Francoforte. Ex direttore dell'Istituto di Filosofia dell'Università Centrale del Venezuela. Autore di libri, articoli e pubblicazioni internazionali su teoria sociale, metodologia, epistemologia, filosofia, innovazione sociale e sviluppo sostenibile dei sistemi complessi.