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L'umanesimo, dal nostro punto di vista, non pretende di dominare il mondo, ma è la comprensione che l'uomo ha di se stesso, delle condizioni in cui ha vissuto la sua esistenza e che danno senso alla sua umanità. L'essere è un'energia che si dispiega e trascende la sfera materialistica; tende al suo perfetto compimento. Ciò significa che, soggettivamente, non c'è nulla di umano nell'uomo che possa essere confutato come strano e incompatibile con il suo destino.Quando un uomo cerca di allontanare in modo persuasivo un altro uomo da Dio, dall'idea della morte e dell'aldilà e, allo stesso modo, dall'immortalità, nega di fatto la sua capacità di espandersi verso il suo destino. È proprio questo che ha prodotto il nichilismo nel XIX secolo, le cui conseguenze sono ancora visibili nelle nostre società di oggi.L'esistenza umana, intesa come punto di partenza verso la perfezione dell'essere, deve misurarsi non solo con il nulla, ma anche con l'essere-in-sé. Sperare è fissare lo sguardo su un futuro profondo, abbattere gli ostacoli della contingenza per raggiungere un fine desiderabile per tutti, individualmente e collettivamente.
About the author
Ordinato sacerdote nel 1998, Doumdé Sylvestre ha iniziato gli studi di filosofia dal 2003 al 2005, poi dal 2012 al 2015 presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma. Nel 2015 ha conseguito il dottorato in filosofia e attualmente è direttore degli studi e professore di filosofia contemporanea presso il seminario maggiore Saint Mbaga Tuzinde di Sarh (Ciad).
