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Come studentessa del Master in Storia delle Scienze e delle Tecniche ed Epistemologia/HCTE-UFRJ, partecipando alle materie "Storia delle Scienze in Brasile" e "Storia delle Istituzioni Scientifiche" e cercando nuove sfide nella vita accademica, ci siamo imbattute nella questione dell'invisibilità delle donne nelle scienze fatta dalla storiografia e dal senso comune, riproducendo l'idea che non ci fossero donne che praticavano la scienza nei secoli precedenti. Si ha l'impressione che tra il XIX e il XX secolo la scienza si sia spostata sempre più all'interno di laboratori e istituzioni chiuse che hanno reso difficile la partecipazione delle donne, che appaiono nella storia come la moglie di qualcuno, l'appendice di qualcuno, nonostante fossero sul campo con i loro mariti e fossero preziose per la ricerca, dedicandosi al lavoro inerente alla ricerca scientifica, come la cura delle collezioni, l'illustrazione e/o la traduzione di esperimenti e testi, facendo scienza a fianco del marito scienziato, che alla fine del processo riceveva premi, riconoscimenti e onori, i loro nomi all'ombra della fama maschile.
About the author
Master in Storia delle Scienze e delle Tecniche ed Epistemologia - HCTE/UFRJ. Laurea specialistica in Gestione dell'Informazione e Intelligenza Competitiva presso l'Università Estácio de Sá (2008). Laurea in Biblioteconomia e Documentazione presso l'Università Federale del Maranhão (1982). Attualmente è capo bibliotecario della biblioteca dell'Istituto di Macromolecole.
