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L'immagine, la visione di un tramonto in una sera d'estate in montagna è un primo oggetto che mi dà accesso al secondo, che può essere colto solo attraverso il primo. Un divario si dissolve. Si crea un legame tra due mondi che sembravano separati o opposti. Un'unità prende forma.Alla base del processo simbolico c'è un'idea semplice: c'è questo oggetto davanti a me, presente, visibile, manifesto, conosciuto; e tutto accade come se si riferisse a un altro oggetto assente, invisibile, latente, sconosciuto. Un oggetto può nasconderne un altro...Allo stesso modo, siamo più attenti a ciò che dà significato ai sogni notturni. E diventiamo più curiosi sui significati dei simboli, su ciò che si nasconde e si rivela nelle creazioni pittoriche, nei miti arcaici, nelle tradizioni rituali...I simboli sono sempre stati presenti in tutte le culture. Sono attivi ovunque nella nostra vita. Durante i nostri giorni e le nostre notti, nel nostro linguaggio, nei nostri gesti, nei nostri sogni, che ce ne rendiamo conto o meno, tutti noi usiamo i simboli, i sognatori, i mistici, gli scienziati.
About the author
Michel Brugvin nasceu em 1943 em Dole (Jura).Foi dirigente de um sindicato de agricultores, jornalista e chefe de uma Missão de Estado-Região contra a exclusão social. Dirigiu várias acções de formação: "Gestão financeira"; "Ligação formação/emprego"; "Experiência simbólica"; "Projectos de vida".
