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Il libro indaga il rapporto tra la nozione di educazione nel pensiero di Hannah Arendt e il luogo delle storie umane, che creano un senso di amicizia tra le generazioni. La filosofa concepisce l'educazione come uno spazio di mediazione e cura tra le generazioni, in cui il più anziano ha la responsabilità di introdurre i bambini e i giovani, i nuovi, nel mondo comune. Hannah Arendt ha cercato di comprendere l'impasse che nasce dalla modernità, di fronte alla rottura della tradizione, alla distruzione della rete della pluralità umana e alla frantumazione dell'autorità. Nel saggio La crisi dell'educazione, l'autrice affronta l'impatto che la rottura tra passato e futuro ha avuto sull'educazione. Sulla base di questa problematica, la domanda qui formulata è: in che senso, di fronte alla crisi dell'educazione, è ancora possibile raccontare storie e riconciliare i legami di amicizia tra le generazioni? L'oggetto esplorato è il significato della narrazione nell'educazione come comunicazione che stabilisce un dialogo fraterno tra le generazioni. In questo contesto, si affronta la possibilità di pensare a un'idea di educazione che narri le esperienze nel tempo, creando un legame di amicizia tra le generazioni nel mondo comune, anche con la rottura della tradizione.
About the author
Master en éducation de l'Université fédérale de Bahia (2018). Licence en philosophie de l'Université fédérale de Bahia (2015). Professeur de philosophie.