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Le piastrine sono attori centrali nel mantenimento dell'emostasi e della coagulazione del sangue. Sono cellule altamente sensibili che esibiscono una varietà di risposte funzionali a seconda dello stimolo. Le piastrine rimangono "iperattive" nei disturbi trombotici come le malattie delle arterie coronarie, l'ictus e il diabete mellito, giocando un ruolo fondamentale nella loro patogenesi. Pertanto, l'indagine sul comportamento delle piastrine in condizioni diverse è un'area di indagine importante per mantenere queste cellule nel loro stato di riposo. Qui esploriamo aree relativamente meno studiate della biologia piastrinica e tentiamo di chiarire il meccanismo di segnalazione durante la conservazione delle piastrine a scopo trasfusionale, il processo fisiologicamente importante di retrazione del coagulo di fibrina e dopo l'esposizione alle nanoparticelle più comunemente utilizzate; nanoargento come modello di stimoli estranei. Il nanoargento ritarda l'attivazione delle piastrine indicando il suo potenziale per essere promosso come un efficace agente antitrombotico o l'uso come materiale per stent, dove le sue proprietà antibatteriche e antipiastriniche potrebbero completarsi a vicenda. Questo lavoro è destinato a lettori diversi come biologi, scienziati dei materiali, nanotecnologi, medici e professionisti del settore farmaceutico.
About the author
La dott.ssa Shrivastava ha conseguito lauree, master e dottorati di ricerca in Biochimica ed è impegnata in ricerche all'avanguardia sull'interfaccia nano-bio presso lo stimato Rensselaer Polytechnic Institute, New York, USA. Le sue credenziali di ricerca sono riconosciute a livello mondiale ed è anche destinatario del prestigioso premio OPPI-CSIR per giovani scienziati per l'anno 2009.
