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Oggi, almeno 10 milioni di persone nel mondo sono senza cittadinanza. Di conseguenza, spesso non possono andare a scuola, cercare cure mediche, avere un lavoro, aprire un conto in banca, comprare una casa o persino sposarsi. Gli apolidi possono incontrare difficoltà nell'accesso ai diritti di base come l'istruzione, l'assistenza sanitaria, il lavoro e la libertà di movimento. Privati di questi diritti, affrontano ostacoli e delusioni per tutta la vita. I governi stessi determinano chi sono i loro cittadini. Spetta quindi a loro assumersi la responsabilità delle riforme giuridiche e politiche necessarie per affrontare la questione dell'apolidia. Ma l'UNHCR, le altre agenzie dell'ONU, le organizzazioni regionali, la società civile e gli apolidi hanno tutti un ruolo da svolgere nel sostenere questi sforzi.Qualunque sia la causa, l'apolidia ha gravi conseguenze per le persone in quasi ogni paese e regione del mondo.
About the author
RUYENZI Schadrack - lawyer, member of the International Criminal Bar (ICB), lawyer on the list of advisors to the International Criminal Court (ICC) in The Hague, Netherlands, lawyer on the list of advisors to the African Court on Human and Peoples' Rights, member of the Rwandan Bar.
