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Con l'intensificarsi del processo globale, il sovraffollamento e la pena, basata sul regime chiuso, hanno cominciato a essere messi in discussione dalla società, con conseguenti cambiamenti nelle leggi penali di molti Paesi. In Brasile, questo fenomeno ha avuto maggiore visibilità nel 1980, con il periodo della redemocratizzazione, quando lo Stato ha adottato il modello carcerario basato sul recupero del detenuto. Una delle soluzioni a questa domanda era rappresentata dalle frasi alternative, i cui paesi di riferimento sono la Germania (98%) e gli Stati Uniti (68%). In Brasile questo indicatore è solo del 12%, il che implica più di 500 mila prigionieri, dove la maggioranza viene trattata come se fosse "animale" in prigione, con implicazioni sia per la dignità umana del detenuto che per la Pubblica Amministrazione. L'obiettivo dello studio è di fare una valutazione delle modifiche della nuova legge penale del 12.403/11, affrontando e discutendo il rispetto del principio di innocenza e dignità umana e/o la convenienza della Pubblica Amministrazione per la soluzione della crisi del sistema carcerario brasiliano. La metodologia adottata è stata la ricerca bibliografica, con Guilherme Nucci (2011) e Rogério Greco (2011) come basi teoriche.
About the author
Leide Ribeiro es especialista en Derecho PenalFrancisco de Assis Bezerra es un economista y Master en Planificación del Desarrollo.
