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Visibile e invisibile, presenza e alterità: quale via può connettere dimensioni del reale destinate altrimenti a una inevitabile separazione? Il presente volume tenta una suggestiva risposta: è l¿immagine a potersi porre come tramite evanescente eppure efficace. Un¿immagine intesa però in un modo misterico e simbolico, quasi complementare rispetto alla tradizione occidentale dominante, che ne fa il contenitore di un oggetto visibile e comprensibile. Interrogando pensatori dell¿antico oriente cristiano come artisti del ¿900, mosaicisti come teologi, si è andati scovando una concezione altra: un¿immagine non oggetto di svelamento, ma tramite rivelativo di un ineffabile Al di là, che la investe con potenza, giunge a visibilità ma sparendo nel Nulla. La traccia di questo Invisibile è il fulcro del pensiero neoplatonico di Dionigi Areopagita come della difesa delle immagini sacre di Giovanni Damasceno; è al centro della pratica artistica bizantina lungo la controversia sulle icone; ritorna infine e sorprendentemente nelle opere e nei pensieri di grandi artisti del ¿900, come Kandinskij e Malevic. Un viaggio di quasi duemila anni, seguendo lo sfuggente farsi visibile dell¿invisibile.
About the author
Samuele Benelle (Milano, 1983) si è laureato nel 2008 in Filosofia all'Università degli Studi di Milano con una tesi sulla filosofia andina, e nel 2018 in Scienze Religiose presso la Facoltà Teologica di Milano, con uno studio sul valore simbolico dell'immagine. Attualmente insegna religione presso il liceo S.M.Legnani di Saronno (VA).