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Mutilazione genitale femminile (MGF) o sunna, due parole per indicare la stessa pratica in culture differenti, spesso tra loro in contrasto. In Occidente mutilazioni genitali, una forma di aberrazione fisica e psichica della donna, una totale violazione dei suoi diritti come individuo. In Africa e Medio Oriente invece le MGF sono generalmente sunna, ovvero tradizione (dal nome di uno dei testi sacri dell'islam che raccoglie le consuetudini, i codici di comportamento dei fedeli islamici) e quindi un elemento inalienabile dell'essere donna: se non hai eseguito la sunna, o il goodni (termine utilizzato in Somalia) non sei un degno membro della comunità. La cultura occidentale nega e demonizza le tradizioni alla base delle MGF, la cultura Africana e Medio orientale oscura le terribili complicanze della sunna. Questa dicotomia culturale è la motivazione che ci ha indotte a scegliere le mutilazioni genitali femminili come oggetto di questo lavoro. Il nostro obbiettivo principe può essere riassunto in tre parole: "comprendere per curare".
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Agnese Catallo,laureata in Ostetricia, dopo aver prestato servizio volontario presso l'Ospedale di Latina, consegue un master di I livello presso l'Università degli studi di Firenze, grazie al quale ha avuto la possibilità di frequentare per sei mesi il Centro di Riferimento per le MGF della Regione Toscana dal quale è nato questo studio.
