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Partendo dalle origini filogenetiche ed ontogenetiche della coscienza ed esaminando i suoi disturbi, questo lavoro analizza la relazione fra trauma e memoria nel determinare i disturbi dissociativi. L'ipotesi da cui parte l'autore è che la condivisione di processi e meccanismi comuni - la dissociazione della coscienza - renda naturale l'utilizzo dell'ipnosi in questi importanti disturbi, sempre più diffusi, ma troppo spesso sottovalutati dai clinici. L'ipnositerapia, nella sua versione ericksoniana, ben si inserisce in quella indissolubile relazione mente-corpo, trasformando stati psichici in sensazioni e percezioni nuove a livello corporeo e viscerale e, in un processo inverso, trasformando le senso-percezioni in stati psichici modificati da questa profonda esperienza incarnata. L'ipnositerapia ericksoniana, se ben condotta da professionisti qualificati, dissocia associando e associa dissociando, consentendo di agire parallelamente sui processi cognitivi ed emozionali, i quali utilizzano schemi neuronali comuni, ottenendo come risultato la modificazione di una Emozione che, a sua volta, modifica la cognizione che ad essa è collegata, aprendo la via al cambiamento.