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La maggior parte dei terapeuti ricorre ad una combinazione di trattamenti farmacologici e terapia cognitivo-comportamentale, cercando di far sì che i pazienti prendano le distanze dai propri pensieri ansiogeni per osservarli con obiettività e affrontare le paure su cui essi sono fondati. La teoria è che se si riesce a cambiare i propri pensieri e i loro presupposti, anche le emozioni e le sensazioni cambieranno. Ma le cose non stanno sempre così, perché sentimenti ed emozioni tendono a radicarsi, acquisendo spesso un'esistenza autonoma. Ora, però, la neurocardiolgia ha scoperto che il nostro cuore ha un "cervello" composto da circa 40.000 neuroni, in grado di elaborare dati, memorizzare e in base a questa scoperta gli scienziati dell'Istituto HeartMath hanno messo a punto un addestramento semplice da usare per liberarci dall'ansia. Esso parte dalla scoperta che pensieri ed emozioni influenzano il ritmo cardiaco, e che focalizzandoci su sensazioni positive che vanno dalla gratitudine alla sollecitudine, alla compassione, riusciamo a passare dal caos cardiaco (tipico delle sindromi ansiose) alla coerenza cardiaca (uno stato misurabile, biologico, caratterizzato da grande equilibrio e benessere). Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.