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Excerpt from Bulletin De la Société d'Histoire Vaudoise, Vol. 41: Mai 1920
Cominciai col farmi un idea esatta delle condizioni in cui si trovava il nostro oltr'arno fiorentino nel quindicesimo e nel sedicesimo secolo. Esaminai parecchie antiche Piante della città, e feci per la prima volta la' conoscenza della Pianta di Firenze, eseguita da Don Stefano Bonsignori, M ammo Olivetano, nel 1 584 lavoro maravi ghoso, minutamente partic'olareggiato, che il Municipio di Firenze riprodusse in dimensioni ridotte, in non molti esemplari, uno dei quali il 'mio buon amico cav. Prof. Ugo. Giusti, capo dell'ufficio di Statistica e ora Bibliotecario del Comune, ebbe la bontà di donarmi. Il cav. 'donienico Tordi, direttore delle Poste, il quale possiede il prezioso originale che scovò in una casa magnatizia orvietana, ebbe la squisita cortesia. Di lasciarmelo studiare a mio bell'agio, ed ecco quello che ne ricavai.
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