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Excerpt from Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma, 1899, Vol. 27
I primi frammenti della pianta di Roma, fatta incidere in marmo da Settimio Severo e Caracalla, dopo l' anno 203, nel quale fu dedicato il Settizonio che apparisce nella pianta stessa, e prima dell' anno 211 (severo morì il 4 febbraio), furono scoperti da Gio vanni Antonio Bosio da san Geminiano sotto il pontificato di Pio IV, cioè fra gli anni 1559 e 1565, probabilmente nel 1562. Il sito della scoperta fu quell' orticello o giardino che si estende fra la parete postica della chiesa dei ss. Cosma e Damiano, la via Alessandrina, la via in Miranda, e la basilica di Costantino. E che allora apparteneva a Torquato Conti, il costruttore della villa Ca tena presso Poli.
La parete contro la quale le tavole marmoree della pianta erano murate, sta ancora in piedi, e ne ho dato io stesso un accurato disegno nella tav. XXXV, fig. 1 dell' opera dello Jordan. Apparisce da questo e dalla pianta, ivi, fig. 2, che mentre la Forma era affissa al muro posteriore dell' Archivio Catastale (il quale dopo i restauri severiani prese il nome di templum sacrae Urbis), po teva essere veduta soltanto dall' area del forum Pacis, sul pavi mento del quale caddero e furono ricuperati i frammenti. Questa rovina può essere accaduta in due modi: e spontaneamente per il lungo abbandono, per ossidamento delle grappe di sostegno, per effetto delle piogge e de' geli, per iscuotimento del suolo, ovvero violentemente, per malvagità. Degli uomini. Ho dimostrato nel Bull. 1885, p. 157 e sg. Che gli uomini, per una volta tanto, possono essere lasciati in disparte, e che le tavole caddero una dopo l'altra per causa fortuita e naturale.
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