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Tutti i personaggi sono legati da fili, da cordicelle che costituiscono una fitta rete invisibile, sovraccarica di eventi che messi in moto ore prima o giorni o mesi o anni intersecandosi tra loro creano quella struttura che tutti chiamiamo: destino. Ed è per questa ragione che nella narrazione oscilla il confine tra il visibile e l'invisibile, il rapporto spesso contrastato tra il desiderio e il dovere, tra la mente e il corpo, la lotta continua tra il bene e il male, il potere assoluto e decisionale da una parte e la grande umanità che subisce dall'altra; e non a caso il romanzo si colloca in un periodo storico reale, dove fatti, dichiarazioni e personaggi citati corrispondono al vero. Inoltre viene spesso evidenziato il rapporto tra l'uomo e la natura e la percezione dell'infinito, perché essenzialmente siamo un tutt'uno, una parte di quel tutto che ci ha creati, che ci ospita, che ci lega alla terra e che ci sovrasta. Il racconto vuole essere un inno alla vita.