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Siamo nel terzo millennio, un periodo segnato da enormi progressi tecnologici e da piaghe sociali come il terrorismo. In un contesto come questo, in cui la crescente esigenza di privacy da parte dei cittadini contrasta con le necessarie misure di sicurezza delle infrastrutture, l'Unione Europea ha creato una direttiva che lascia "aperta" la definizione di Infrastruttura Critica Europea. È tempo di essere coraggiosi ed estremamente pragmatici ed interpretare questo "spazio" alla luce dei trattati che fondano l'Unione Europea. Il punto è che non sempre si tratta di argomenti accessibili ai non addetti ai lavori; spesso il linguaggio è estremamente tecnico ed asettico, come è inevitabile. Come si può "tradurre" una questione tanto delicata in un linguaggio accessibile anche al semplice cittadino interessato all'argomento? Il saggio di Federico Leone viene in nostro soccorso, offrendoci la possibilità di addentrarci a fondo, fin nel dettaglio, in materia di sicurezza, normative, prescrizioni e definizioni, rimanendo leggibile e comprensibile. Un libro specifico, ma non ostico, tecnico, ma per tutti. L'opera vuole essere strumento di riflessione anche civica, per la cittadinanza, oltre che per gli addetti ai lavori e per gli amministratori locali, al fine di far sapere su quali campi pratici si giocano le sfide della sicurezza pubblica e della privacy delle persone nei luoghi aperti al pubblico. Conservare o vedere crollare un sistema, spesso, è solo una questione di scelte pregresse, di criticità non messe in preventivo, di eccesso di garanzie verso l'individuo, o semplicemente dell'arrivo di quello che in gergo si chiama "black swan", ovvero cigno nero: ciò che è oggettivamente inaspettato ed "inaspettabile" (ma oggi siamo sicuri che ci sia qualcosa di "inaspettabile"?).
