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Excerpt from Rivista Marittima, Vol. 24: Secondo Trimestre 1891
Nei primordi dell'arte di scandagliare le grandi profondità fu presto riconosciuto che, per avere un sensibile indizio del momento in cui si raggiungeva il fondo, bisognava attaccare un grave peso ad una sagola tanto sottile che non poteva senza strapparsi reggere allo sforzo del salpamento. Ciò non impediva è vero di ottenere la misura della profondità, ma costava ad ogni operazione la perdita del peso e della sagola, e non per metteva inoltre di riportare a bordo un saggio del fondo di cui si aveva grande interesse a conoscere la natura. Per riuscire in questo intento ed evitare il sacrificio di costoso materiale si pensò di unire alla sagola il peso in modo tale che, toccato il fondo, si separasse lasciando da salpare soltanto un leggero or digno contenente le materie raccolte.
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