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Se Lia, rincasando, non avesse intravisto dentro un giardino un'arruffata pianta di Vitalba, forse questo cofanetto pieno di memorie di un tempo irrimediabilmente perduto non sarebbe arrivato fino a noi. Anche dentro una città moderna e indaffarata come Torino, uno spirito sensibile può accorgersi della minuscola nota verde lungo un marciapiede e goderne, può respirare la poesia del sole di un mattino di maggio e farsi riportare indietro nel tempo dalla vista di una pianta amica. Ora Lia è bambina, salta e gioca con le sue amiche per le stradine di una città toscana. E ci porta con sé negli anni Venti, in quello stile di vita, in quelle mentalità semplici e autentiche, in quelle atmosfere ancora giocose, prima che la guerra e i suoi durissimi comandamenti travolgessero tutto. Bambine e bambini crescono, amano, soffrono, palpitando di una vita che li metterà a dura prova. E tuttavia, ogni parola è intrisa di poesia, di nostalgia e di quel velo dorato che appartiene solo ai ricordi...