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Excerpt from Sulla Forma della Platea e del Proscenio di un Teatro: Più Propria Alla Propagazione del Suono e Sulla Materia Più Atta a Rinforzarlo ed a Sostenerlo; Premesso un Esame Sulla Teoria Acustica
Sig. Fatte, le seguenti considerazioni: I. Sianole platee costrutte con palchetti come si costuma, o con logge come propone l'autore, devono esse all'atto delle rappresentazioni supporsi piene di persone, ogni forma pertanto che si dia alle medesime viene spezzata e rotta, e però vien tolta ad essa la proprieta che avrebbe se il teatro fosse vuoto. II. La forma continuata dei parapetti dei palchetti e delle logge sarebbe la sola non interrotta, ma supposta vera la pro prietà della ellisse di rimandare il suono da un fuoco all'altro, questi rimandi cadrebbero su di varie rette staccate insistenti sul fuoco situato nella platea, la maggior parte superior mente agli spettatori. III. E finalmente, ciò che vale per tutte, siccome è noto che la ri¿es sione in un fuoco della ellisse non può effet tuarsi che stando il movente collocato mell'al tro fuoco, e fuori di questa posizione anche la detta curva è inetta a produrre regolari ri mandi, così sarebbe sempre obbligato l'attore a questa posizione, e la curva diverrebbe inu tile per tutti i pezzi di musica composti pm di una parte e per quegli attori che devono cantare e declamare nello stesso tempo. Com provato, per quanto mi sembra, l'inutilità della figura ellittica delle platee per far sentir bene la voce, resterebbe di far conoscere se la figura.
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