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Excerpt from Opere di Galileo Galilei Nobile Fiorentino, Vol. 3
Ora, quantunque il Sig. Galileo quasi in tutte le cose mostri di contrariare ad Aristotile, nel quale è la somma delle filosofiche verith, rinnovando molte delle antiche opinioni; non credo già che egli debba annoverarsi tra quegli; stimando 16, che egli il faccia solo per esercizio d'in gegno. Lmpermchèue altrimenti fosse, av vegnachè per molti suoi meriti ragioni revernos e reverirò sempre, porenz domi, che a torto sia diventato un Anti. Peripatelieo, in questo particolare io vorrei poter diventare un Antigalileo per grati todine di quel gran Principe di tante Ace endemic, capo di tante scuole, soggetto di. Tanti Poeti, fatica di tanti Storici il qual lesse più libri che non ebbe giorni com posene più che non ebbe' anni; novello e divin Briareo che par che con cento mani e penne dettasse sempre cento ope re; e di cui finalmente autori famosissi mi han detto che Natura locuta est e: ore illins. Sostiene il Sig. Galileo in parti colare contro Aristotile, nel quarto del Cielo che la figura ne i corpi solidi non (operi cosa alcuna, circa lo stare a galla, o calare al fondo nell' acqua; e dopo averne meco fatta lunga contesa n' ha stampato, e detto molto 1ngegnosamenk per darmi occasione siccome a molt' altri ancora di maggiormente esercitarsi nelle virtuose dispute. E come che io sappia Aristotile non essere in ciò che ha detto invincibile, nulladimeno questa cosa tra quelle è, che inespugnabili sono, secondo il comun parer de' prudenti.
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