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Dall'autunno del 1943 sui monti dell'Appennino ligure-tosco-emiliano, sulle Alpi Apuane e sulle colline circostanti, nacquero piccoli nuclei formati da sbandati, renitenti e disertori dell'esercito della Repubblica di Salò, oltre ad antifascisti di varie tendenze. Queste rudimentali "bande ribelli", spesso nate per autodifesa e formate inizialmente da poche decine d'individui, passarono progressivamente all'azione e a compiere atti di guerriglia, stimolate da militanti dei partiti antifascisti clandestini e dai tentativi di repressione fascisti. Il volume, tenendo conto della recente storiografia e sulla base di documenti di fonti partigiane, fasciste e alleate, ricostruisce la difficile trasformazione dei singoli gruppi, spesso fondati sul carisma del capobanda e sulla conoscenza personale dei suoi membri e con scopi non sempre ben definiti, in un'organizzazione politico-militare con modalità d'azione sempre più complesse. Un processo non privo di rivalità e contrasti tra le forze politiche impegnate nelle bande (in particolare il Pci e il Partito d'Azione), di passi falsi e di episodi tragici. Il mondo "alla macchia" lunigianese emerge come un mosaico complesso, nel quale furono contemporaneamente presenti idealismo e necessità, progetto politico e spontaneismo, patriottismo e opportunismo, l'inevitabile violenza di un conflitto senza regole e la volontà di ricostruire dalle ceneri del disastro bellico un quadro politico diverso e democratico. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.