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Nel catalogo che raccoglie le opere in bianco, Andrea Benetti completa le semplificazioni grafiche che animano la sua "grotta tecnologica", sempre in bilico tra passato arcaico e futuro ipertecnologico, come sostiene Silvia Grandi: "Benetti compie per un ulteriore passo all'indietro regredendo agli stilemi dell'incisione rupestre monocroma e scabra adottata dagli antichi Camuni, per riadattare in chiave attuale le potenzialit espressive del segno e del tratto inciso. L'annullamento della stesura cromatica, cos felicemente usata in tanti lavori precedenti, in favore del monocromo bianco consente inoltre alla luce di farsi colore, di sollecitare le superfici incise imprimendo alle icone una plasticit asettica e talvolta immateriale, cos che queste si animano grazie alle infinite sfumature luminose di bianco e di grigio, in un gioco combinatorio di opachi e lucidi, di campiture piatte e di rilievi e oggetti."