Read more
I processi metafonetici meritano che se ne approfondisca la conoscenza in quanto sono processi di azione fonologica anticipativa a distanza e operanti da un segmento debole a un segmento forte, dalla vocale atona alla vocale tonica. Inoltre, essi non si lasciano ridurre semplicemente a un fenomeno fonologico omogeneo, per esempio assimilativo.
Per quanto riguarda il fenomeno studiato in napoletano, questo volume propone un'interpretazione su basi nuove che si differenzia dall'analisi ammessa correntemente: la metafonia napoletana è fondamentalmente un'evoluzione spontanea bloccata dalle vocali non alte, vale a dire, in termini di fonologia degli elementi, le vocali contenenti l'elemento A.
L'analisi proposta si sviluppa contemporaneamente come analisi fonologica e morfologica: l'elemento A è un morfema apofonico attivo, e la morfologia interna o apofonica, che porta il segno delle relazioni di flessione, è il riflesso del morfema A.
List of contents
Dal contenuto: Origini della metafonia napoletana - Opacità del sistema - Classi dell'aggettivo - Aggettivi di seconda classe e sostantivi ambigenere - Estensioni analogiche del modello metafonetico nei sostantivi femminili - Le motivazioni morfologiche (non fonologiche) dei paradigmi aberranti - Modelli metafonetici in assenza di premesse etimologiche - La categoria neutrale nella diacronia del napoletano: implicazioni morfologiche, lessicali, semantiche - Il modello derivazionale di Calabrese - Metafonia e Apofonia - Interpretazione della metafonia napoletana - Analisi non-concatenativa della "metafonia" napoletana: fattori morfonologici e analogici.
About the author
L'autrice: Michela Russo è professore di seconda fascia presso l'Università di Parigi 8 (Francia), dove insegna Fonologia. Si occupa di genesi delle lingue romanze, dello studio linguistico dei testi medievali, di fonologia e morfologia italoromanza e generale. È redattrice dal 2003 della rivista
Recherches Linguistiques de Vincennes. Dal 1997 è collaboratrice del
Lessico Etimologico Italiano, per il quale dal 2003 è responsabile della sezione
Etimi Galloromanzi.