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Da una lettura incrociata del canto con vari testi biblici (espressamente citati da Dante o contenutisticamente utili all'interpretazione) e un'analisi molto dettagliata del testo, la ''Fede secondo Dante'' non emerge né come ideologia identitaria, né come proprietà psicologica ''infrangibile''. Piuttosto come incontro, relazione affettiva, esperienza ''civile'' (e non solipsistica), contrassegnata da non-violenza, silenzio e parola, tempi di meditazione e occasioni di ''professione'', sempre nel rispetto radicale dell'altro. Un messaggio, quello dantesco, intensamente poetico (al di là della forma) ma realizzato in uno stile pacato che brilla per chiarezza e forza, senza sconfinare mai nel proselitismo.
About the author
Francesco Azzarello ha studiato Romanistica e Filosofia all'universit di Colonia. Presso lo stesso ateneo ha conseguito il dottorato di ricerca in Filologia Romanza con una tesi sui trattati di architettura del Rinascimento. Dal 2003 insegna a Friburgo (Germania) Linguistica e Cultura romanze. Oltre a studi di semantica e linguistica storica ha pubblicato tre ''scherzi'' teatrali e due saggi: ''La bellezza della guerra e un'altra bellezza'' e ''Spazio romanico. Natura e architettura''.