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Si analizza il rapporto tra Plauto, importante esponente della commedia latina, e i suoi modelli della commedia nuova greca, in particolare Difilo e Filemone, focalizzando l attenzione sulla parodia e anche quella tragica che era quasi assente in Menandro. Considerato il rapporto che si instaura con i modelli greci, si tenta di risalire, seguendo questi aspetti, alla precedente produzione comica, della commedia di mezzo e antica, fino a trovare dei punti di contatto con tematiche della tragedia greca, dal cui confronto nasce la parodia tragica. La questione su un ipotetica linea di continuità che dalla tragedia greca, e in particolare Euripide, attraverso la commedia antica, di mezzo e nuova, giunga fino al commediografo latino Plauto incontra serie difficoltà, nate dal fatto che, soprattutto per la produzione comica della néa, ci sono poche certezze e pochi punti di riferimento da cui partire. Infatti, per la produzione di Difilo e Filemone, a cui spesso Plauto fa riferimento nei prologhi delle sue commedie riguardo al modello a cui si sarebbe ispirato, ci restano soltanto una serie di frammenti, che Kassel-Austin hanno mirabilmente raccolto nei Poetae Comici Graeci.
About the author
Nato a Catanzaro il 03/06/1991, ha qui conseguito la maturità classica nel 2009 e la laurea magistrale con lode nel 2014, presso l'Università di Pisa. Tra le pubblicazioni, due libri di poesie ("Cammino attraverso l'esistenza" e "Impronte"), un'antologia e un romanzo ("Il testimone di Colonia"). Cantautore (16 brani) e musicista.