Read more
A partire dagli anni '80, numerosi ricercatori nel campo della riabilitazione dei disturbi del linguaggio del cerebroleso adulto hanno introdotto la distinzione tra competenza linguistica e competenza comunicativa. Gli stessi autori hanno ipotizzato che l'approccio riabilitativo, ivi inclusa la valutazione del paziente, non dovrebbe essere indirizzato esclusivamente al recupero di abilità linguistiche ma contemplare anche trattamenti volti a sviluppare le capacità di interazione comunicativa in particolari contesti. Questi trattamenti, cosiddette terapie ad orientamento pragmatico-funzionale, sono stati inizialmente concepiti con carattere complementare o sostitutivo alle terapie di stimolazione del linguaggio, e hanno visto scarsa diffusione nel nostro paese nonostante la loro dimostrata efficacia. Negli anni successivi, l'acquisizione da parte dei neuropsicologi che la variabile contestuale interagisce significativamente con il processing linguistico del paziente cerebroleso ha comportato la formulazione di nuovi paradigmi di trattamento. Uno di questi è certamente la terapia P.A.C.E. che ha conosciuto ampia diffusione nel mondo occidentale per la sua riconosciuta efficacia ed il suo rigoroso impianto metodologico.
List of contents
Introduzione.- Competenza comunicativa nell'afasico e terapie della comunicazione.- Un metodo particolare di rieducazione funzionale dell'afasia: la "Promoting Aphasics' Communicative Effectiveness" di Davis e Wilcox.- Prassi terapeutica P.A.C.E.- La valutazione del paziente che riceve terapie ad orientamento pragmatico e la valutazione in corso di terapia P.A.C.E.- L'efficacia della terapia P.A.C.E. e le sue indicazioni.- Conclusioni.- Bibliografia.
Summary
A partire dagli anni '80, numerosi ricercatori nel campo della riabilitazione dei disturbi del linguaggio del cerebroleso adulto hanno introdotto la distinzione tra competenza linguistica e competenza comunicativa. Gli stessi autori hanno ipotizzato che l'approccio riabilitativo, ivi inclusa la valutazione del paziente, non dovrebbe essere indirizzato esclusivamente al recupero di abilità linguistiche ma contemplare anche trattamenti volti a sviluppare le capacità di interazione comunicativa in particolari contesti. Questi trattamenti, cosiddette terapie ad orientamento pragmatico-funzionale, sono stati inizialmente concepiti con carattere complementare o sostitutivo alle terapie di stimolazione del linguaggio, e hanno visto scarsa diffusione nel nostro paese nonostante la loro dimostrata efficacia. Negli anni successivi, l'acquisizione da parte dei neuropsicologi che la variabile contestuale interagisce significativamente con il processing linguistico del paziente cerebroleso ha comportato la formulazione di nuovi paradigmi di trattamento. Uno di questi è certamente la terapia P.A.C.E. che ha conosciuto ampia diffusione nel mondo occidentale per la sua riconosciuta efficacia ed il suo rigoroso impianto metodologico.