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Daniele Sichem è l'ultimo discendente di una famiglia scampata alla shoah che sopravvive alla memoria dell'orrore sofferto conducendo una vita modesta a Como. Daniele è molto dotato negli studi, e diventa un economista di successo per una società finanziaria di Zurigo. Si rende presto conto, però, di essere stato coinvolto in qualcosa di più grande di lui. Anche se la trama sembra quella di un poliziesco, la storia raccontata in questo libro inizia quattromila anni fa, l'epoca di Abramo, e arriva a oggi, nell'era della globalizzazione, del consumismo, del risveglio dell'intolleranza e dell'antisemitismo, perché «la vastità del tempo non separa ma unisce, ogni volta le cose sono già iniziate». Così i Quaderni neri di Heidegger e il contrabbando di armi fanno parte dello stesso scenario che vede Daniele nel ruolo di vittima predestinata.
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“Una sera tardi, quasi a mezzanotte, D.S. chiamò il suo amico Camenir al telefono. Era sconvolto, qualcuno lo stava inseguendo, aveva immediato bisogno di tutto l’aiuto possibile. – Mi sta capitando un disastro fuori da ogni previsione, un pericolo che non so contrastare.”