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Iniziamo la riflessione con queste frasi di André Brink: "Dobbiamo prima imparare una nuova lingua? "Umanità" è normalmente usato come sinonimo di compassione, carità, onestà, integrità. "È così umano. Ora dobbiamo cercare nuovi sinonimi. Crudeltà, sfruttamento, spregiudicatezza. Dio sa cos'altro?". Possiamo notare che Brink porta avanti un discorso che prende in prestito i meccanismi dell'antifrasi e, allo stesso tempo, vuole decostruire il grande evento dell'umanesimo. Questa tensione ironica in Brink mostra già che la nozione di umanesimo è solo un vuoto nascosto, un segno dietro il quale non c'è nulla di solido. L'umanesimo non esiste, o almeno non è mai esistito. Si tratta tutt'al più di una "meta-narrazione" la cui vera semantica risiede nel lato dei discorsi apparentemente impercettibili - crudeltà, spregiudicatezza - come postula Homi Bhabha in I luoghi della cultura (1994). L'umanesimo non è umanesimo. La nostra riflessione si concentrerà su un corpus sparso di letteratura camerunense, francese, sudafricana e martinicana, che descriveremo man mano.
About the author
Bernard DJOUMESSI TONGMO é actualmente o autor de dez livros publicados em França e na Alemanha e traduzidos para uma dúzia de línguas em todo o mundo. Ele é da persuasão intelectual pós-moderna que requer a Verdade exacta da existência. Este é o foco dos seus livros.