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La fotografia racconta storie dei suoi attori, porta a tempi remoti dove l'istante è catturato e quindi un pezzo di vita dei suoi protagonisti. Da questo approccio sono emerse alcune posizioni che propongono la fotografia come un veicolo per raccontare la storia, per tornare a un passato che è pieno di esperienze, alcune possono essere bei ricordi, ma altre sono piene di dolore. Nel momento in cui si cattura una fotografia, si dà la priorità a un certo angolo, si stabilisce un privilegio rispetto a ciò che viene catturato dall'obiettivo. Una fotografia mostra un'epoca nel tempo, un protagonista e un contesto. Sui protagonisti è possibile osservare cosa stanno facendo, è possibile dedurre il loro stato d'animo dal loro linguaggio non verbale. La presente ricerca è una memoria di un processo di mediazione realizzato con studenti della seconda e terza classe della scuola secondaria in condizioni di vulnerabilità. Ai fini di questo libro, la prospettiva della fotografia è presa come una funzione mediatrice, che permette l'introspezione, migliora le relazioni interpersonali, attiva un cambiamento sociale positivo e rafforza le comunità.
About the author
Juan Jesús Viveros García - afgestudeerd in fotografie aan de Universidad Veracruzana. Zijn onderzoek richt zich op fotografie als artistieke bemiddeling, met de nadruk op de interventie met adolescenten, zowel in Mexico als in de VS. Hij werkt onafhankelijk in digitale en analoge fotografie, alsook in audiovisuele productie.
