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Il cadavere di un uomo pugnalato a morte giace in una pozza di sangue nel parcheggio di un hotel. Due detective vengono assegnati all'indagine: nessun testimone oculare, nessuna ipotesi, soltanto una prova: una traccia di D.N.A. identica a quella trovata su una vittima di un altro raccapricciante omicidio irrisolto affidato al detective Gerry Mangione, da tempo oramai fuori dai giochi dopo l'accusa (e l'assoluzione) per duplice omicidio. I collegamenti con Gerry Mangione, però, non si limitano a quell'indagine, ma anche ad una sequela di altri terrificanti delitti che costringeranno il detective Mangione a tornare sul campo per trovare il responsabile di questa lunga scia di sangue. Dopo i precedenti romanzi, Alessio Biagi conclude la trilogia con questo disturbante ultimo atto dedicato alle indagini di uno dei più improbabili detective della letteratura: Gerry Mangione (che si scrive "Gerry" ma va letto "Gherry", con la "H", perché lo ha scelto mamma e lui ci tiene che venga pronunciato correttamente).
